Sapevi che nell’Antico Egitto gli anelli erano utilizzati per indicare la classe sociale di appartenenza?
Infatti le persone più altolocate, erano solite indossare anelli d’oro raffiguranti scarabei o geroglifici. Questa usanza viene poi tramandata ai Romani, i quali avevano stabilito per legge che solo i cittadini liberi potessero indossare anelli in oro, i liberti (gli schiavi liberati) in argento, mentre gli schiavi in ferro.
Da un’usanza pagana invece, verrà tramandata la tradizione di disegnare un cerchio attorno alla coppia di sposi, in segno di buon augurio.
Ecco allora che il cerchio, e quindi l’anello, iniziano ad essere simboli dell’unione coniugale, intesa come eterna ed inscindibile.
Saranno i Barbari i primi ad utilizzare le fedi come promesse d’amore e, successivamente, i Cristiani per forgiare questi anelli utilizzarono l’oro, metallo simbolo di eternità.
In epoca medievale poi, la sposa era solita attorcigliare un capello suo e dello sposo all’anello, e portarlo per nove giorni sul cuore, per poi scambiarlo col suo promesso il giorno delle nozze.
La tradizione di incidere i nomi degli sposi risale solo al 1700, durante il regno di Luigi XVI,
mentre in epoca vittoriana la fede era a forma di serpente, con gli occhi in rubino, per simboleggiare l’amore eterno.
Di seguito ti riporto un elenco dei modelli più conosciuti ma, come ormai saprai, oggi la fede nuziale può essere davvero di qualsiasi forma, colore, materiale e genere.
Dalle classiche in oro giallo, alle più particolari in legno e corno…
largo alla fantasia e alla personalizzazione, come sempre!
• Classica, tonda e smussata
• Mantovana, più alta e più piatta e di solito più pesante
• Umbra, con l’incisione del volto di una donna o di una coppia divisi da un bouquet di fiori
• Sarda, decorata come un pizzo chiacchierino. In Sardegna si usava anche, come anello di fidanzamento, “su maninfìde” (mani nella fede), in cui al posto del castone erano raffigurate due mani intrecciate, talvolta con un cuore al centro
• Ossolana, proviene dalla Val d’Ossola, è l’espressione più significativa dell’antica tradizione orafa della zona. Essa riporta quattro simboli caratteristici: la stella alpina (che raffigura la purezza), il grano saraceno (che raffigura la prosperità), i nastri intrecciati (simbolo della perpetuità dell’unione) e le mezze sfere (augurio di prolificità)
• Etrusca, piatta e decorata da scritte beneauguranti
• Francesina, sottile e leggermente bombata
• Ebraica, in filigrana smaltata con decorazione di perline
• Platino, molto rara e costosa e quindi poco usata
• Bicolore, costituita da due cerchi intrecciati di oro giallo e bianco
• Tricolore, costituita da tre cerchi intrecciati di oro giallo, bianco e rosa
• Unica, con incastonato un diamante.